Il lavoro nei vigneti: il nostro vino si fa qui.

Ogni anno al termine della vendemmia si verifica lo stato di ogni vite.

Stefano conosce i segreti delle sue “bambine” perchè le ha allevate come un buon padre.

Le controlla e le ringrazia per la produzione. La potatura avviene manualmente, così come la legatura dei tralci.

Il sistema principalmente adottato è Guyot. I nuovi vigneti di Pinot Nero, ove la pendenza del terreno lo permette, sono invece allevati a cordone speronato.

Ogni vite è una storia a sè, per cui questa fase è importantissima.

Dalle gemme lasciate ci saranno le premesse per la produzione dell’annata successiva.

I sarmenti,(resti di potatura) trinciati serviranno ad apportare sostanza organica al terreno.

Tranne il clima, noi controlliamo tutto.

 

La legatura dei capi a frutto viene fatta con esili ma flessibili e resistenti rami di salici che coltiviamo appositamente. E’ costoso e faticoso, ma le “bambine” ringraziano.

In marzo si passa a trinciare le erbe infestanti, operazione che si ripeterà più volte nel corso dell'anno.

Non abbiamo mai effettuato nessun trattamento di diserbo chimico. E il nostro vino lo sa.

In primavera si procede alla gestione manuale delle giovani viti.

Sono piccole, hanno bisogno di attenzioni. Stefano le cura una ad una con un delicato lavoro di zappettatura manuale utile a mantenere il terreno libero da infestanti e a rassodarlo in modo da evitargli un’eccessiva perdita di umidità.

 

Vicino alla vite dove con la zappa si rischia di lacerare il giovane fusto , le infestanti vengono estirpate manualmente. Alla sera la schiena duole, ma basta bere un bicchiere del nostro vino per far dimenticare il dolore e far tornare il sorriso.

A metà aprile inizia la fase vegetativa e a seconda del vitigno e dell’esposizione del vigneto, si hanno le prime foglioline dei nuovi germogli. E’ l’alba di una nuova stagione!

Vengono tolti manualmente i succhioni (germogli sterili che tolgono vigore alla pianta)

dal ceppo della viti.

 

Contemporaneamente,  si possono verificare le condizioni di incubazione delle due principali malattie crittogame (fungine) oidio e peronospora per cui si interviene

trattando i vigneti con una miscela di acqua, rame e zolfo utilizzando l’apposito atomizzatore che spinge con un potente getto d’aria finissime goccioline di miscela sulla pianta.

E intanto l’erba cresce e si dovrà di nuovo tagliarla...

A riportarci il sorriso, però ci sono i primi leprotti che ci fanno compagnia correndo da un filare all’altro e cibandosi dei nuovi germogli.

I confini dell’azienda non sono recintati e loro sanno riconoscere un vigneto Bio da uno diserbato chimicamente e trattato con prodotti di sintesi (datati studi hanno dimostrato la sterilità indotta da questi pesticidi negli animali).

Intanto continuano ad allungarsi ed infoltirsi i tralci.

Si continua a legarli nei fili sovrastanti. Verso la metà di giugno i grappolini fioriscono,

inebriando con il loro intenso e delicato profumo le nostre vallate.

L’andamento climatico favorirà o meno la fecondazione, prevalentemente anemofila(vento) dei singoli ovai che diventeranno acini.

 

A cadenza settimanale si interviene sempre con i prodotti di copertura (rame e zolfo)

che non vengono assimilati dalla pianta e non entrano nel circolo linfatico garantendo

la loro efficacia solo alle parti di vegetazione sviluppate nel momento del trattamento

e non alle porzioni di germoglio successivo.

Il rame ha un’azione caustica, per cui usato(per forza) anche in epoca di fioritura crea un diradamento per mancata allegagione nei grappolini.

Gli acini però, meno numerosi, avranno più spazio e saranno più resistenti alle intemperie e alle malattie.

Un maggiore spazio fra gli acini, permetterà di avere acini più ricchi e più dolci durante tutte le fasi vegetative e di maturazione.

A luglio si provvede alla cimatura dei tralci verdi (potatura verde).

Da metà luglio inizia l’invaiatura che si manifesta con la mutazione del colore degli acini da verde al giallo(vitigni bianchi) o al rosso(vitigni neri).

A questa fase corrisponde il blocco della moltiplicazione cellulare e le cellule formatesi

in questi mesi iniziano ad ingrossarsi(acini).

Si tolgono le foglie vecchie che creano attorno al grappolo microclimi umidi e si attende che Stefano dia il via.

 

 

Il nostro duro lavoro ha dato i suoi frutti.

Non possiamo governare il clima, per cui ogni anno avremo uva diversa che darà un vino frutto delle condizioni climatiche più o meno avverse.

La nostra vendemmia è ovviamente manuale e ogni grappolo è selezionato.

Solo i migliori potranno diventare vino.

Si inizia con sua maestà il Pinot Nero, indicativamente nella seconda metà di agosto

e rigorosamente nelle prime ore del mattino, segue poi il Riesling Italico(fine agosto/primi di settembre), Cortese, Sauvignon Blanc, Barbera, Uva Rara, Croatina, Cabernet Sauvignon.

In alcune annate alcuni vitigni a bacca bianca vengono raccolti tardivamente.

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Stefano Milanesi